\paperw9000 \margr0\margl0 \plain \fs20 \f1 \fs24 Negli anni della \b \cf4 \ATXht14211 Restaurazione\b0 \cf0 \ATXht0 , tre grandi questioni si erano poste nella vita europea: la
questione della libertα, la questione nazionale e la questione sociale. I sussulti insurrezionali che fra il 1815 e il 1848 agitarono la Penisola Iberica, lÆItalia, la Francia, i Paesi Bassi, la Germania, la stessa Gran Bretagna, i paesi austriaci, mostr
arono quanto fragile fosse lÆedificio costruito al \b \cf4 \ATXht142111 Congresso di Vienna\b0 \cf0 \ATXht0 . Ma fu il 1848 a segnare un punto di svolta decisivo nel processo di trasformazione politica e sociale che in forma latente o esplicita agitava l
ÆEuropa. La crisi economica che attravers≥ il continente tra il 1846 e il 1847 costitu∞ la premessa immediata dellÆesplosione di moti rivoluzionari in tutte le principali capitali europee. Moti che assunsero caratteristiche diverse nei vari paesi.\par
D
opo alcune agitazioni esplose in alcuni stati italiani nel 1847, il 12 gennaio 1848 la rivoluzione scoppi≥ a Palermo. Guidati da R. Pilo e G. La Masa, gli insorti costrinsero le forze borboniche a lasciare la cittα. Quindi si form≥ un governo provvisorio
siciliano mentre lÆondata rivoluzionaria si estendeva in altre cittα del Meridione (il 15 maggio 1849, gli insorti palermitani sarebbero stati gli ultimi a cedere dinanzi alle truppe borboniche del generale C. Filangieri, solo dopo il fallimento della
\b \cf4 \ATXht141221 prima guerra dÆindipendenza\b0 \cf0 \ATXht0 ).\par
Se a Palermo lÆinsurrezione aveva assunto un carattere rivoluzionario e separatistico, a Napoli si svilupp≥ in senso riformistico-costituzionale. Ferdinando II si appell≥ inutilmente
allÆesercito austriaco per reprimere i moti, prima di vedersi costretto a cedere sotto la pressione popolare. Il 29 gennaio venne annunciata la concessione della Costituzione, che fu promulgata lÆ11 febbraio e giurata dal re il 24 dello stesso mese; le
elezioni si svolsero in aprile. Il moto sarebbe stato poi represso in modo improvviso e cruento il 15 maggio (solo un anno dopo fu per≥ possibile sottomettere nuovamente la Sicilia).\par
La scintilla accesa nellÆItalia meridionale contagi≥ gli altri sta
ti della penisola. Il 17 febbraio in Toscana, il 4 marzo nel Regno di Sardegna e il 14 marzo nello Stato della Chiesa vennero pubblicate costituzioni. Il 22 febbraio 1848 \b \cf4 \ATXht141111 Parigi\b0 \cf0 \ATXht0 , giα insorta nellÆaprile 1834 e nel ma
rzo 1839, era nuovamente in rivolta e abbatteva il regno di Luigi Filippo. Nasceva la Seconda Repubblica, che per≥ non riusc∞ a trovare un consenso nelle campagne (nel giugno 1848 una nuova insurrezione operaia fu repressa nel sangue e si apr∞ la strada
per lÆascesa al potere di Luigi Napoleone). Contemporaneamente, tra marzo e giugno 1848, i moti esplosero anche a Vienna (13 marzo) e Berlino (15-16 giugno), mentre Budapest diveniva la capitale di un governo rivoluzionario (sino allÆoccupazione austriac
a, temporanea il 5 gennaio 1849, definitiva lÆ11 luglio). Il 17 e il 18 marzo fu la volta di \b \cf4 \ATXht141121 Milano\cf0 \ATXht0 \b0 e\b \cf4 \ATXht141131 Venezia\b0 \cf0 \ATXht0 : un evento a cui fece seguito lo scoppio della prima guerra dÆindipe
ndenza.\par
LÆestensione e lÆintensitα dei processi rivoluzionari avrebbero fatto parlare di ôprimavera dei popoliö. Fu unÆondata al cui interno si sovrapposero e si intrecciarono aspirazioni politiche e tensioni sociali diverse; nelle cittα tedesche, i
taliane, austroungariche e polacche i moti assunsero caratteri prevalentemente liberali e nazionali, mentre a Parigi fu pi∙ evidente il carattere direttamente politico e sociale dellÆinsurrezione.\par
La ôprimavera dei popoliö lasci≥ un segno anche nel
panorama della geopolitica europea. Infatti, dopo il 1848 il problema nazionale assunse, nonostante tutto, un peso ancora maggiore che nel periodo precedente, mentre i contrasti di potenza indebolivano la capacitα di reazione dei paesi pi∙ conservatori.
\par
\i Dopo il 1848.\i0 û Una manifestazione di questi contrasti fu la guerra russo-turca del 1853, in cui Francia e Gran Bretagna intervennero a favore di Costantinopoli, bloccando le mire espansionistiche, appoggiate ad unÆequivoca slavofilia, dello
zar. Fu la radice dellÆisolamento dellÆAustria. Essa si trov≥ perci≥ in difficile posizione contro lÆalleanza franco-piemontese, che nel 1859 le strapp≥ la Lombardia e port≥ alla rapida annessione delle regioni dellÆItalia centrale al regno sabaudo: capo
lavoro di Cavour, alla guida del governo di Torino dal 1852, che attrasse nellÆorbita liberale i moderati preoccupati delle spinte democratiche prevalenti nel movimento nazionale promosso ed egemonizzato da Mazzini, ma raccolse da questÆultimo lÆistanza
unitaria e, a seguito dellÆimpresa dei Mille guidata da Garibaldi nel 1860, potΘ nel 1861 inglobare anche il Mezzogiorno nel nuovo Regno dÆItalia, pur se ne restavano ancora fuori Roma e Venezia. Isolata lÆAustria rimase, inoltre, in Germania, dove la Pr
ussia, sotto il governo di Bismarck, prima la coinvolse in una guerra contro la Danimarca per il recupero dello Schleswig e dellÆHolstein (1864) e poi, in alleanza con lÆItalia, le mosse guerra, la battΘ, la costrinse a cedere Venezia e il Veneto allÆIta
lia, la espulse dalla Confederazione germanica e articol≥ questa in due sole unitα federali, del Nord e del Sud (1866). In Austria si dovette allora mutare la forma dello stato procedendo a una sorta di federazione con lÆUngheria, che acquist≥ grande pes
o nella politica di Vienna. Napoleone III, rimasto inattivo in questÆultima occasione, sent∞ allora il pericolo di unÆegemonia germanica. Egli aveva guadagnato alla Francia nel 1859 Nizza e Savoia, ma si era poi alienato le simpatie degli Italiani, mante
nendo un suo protettorato sulla sovranitα pontificia in Roma, a cui lo spingeva anche la permanente necessitα dellÆappoggio dei cattolici al suo regime. Bismarck sfrutt≥ la situazione e nel 1870 lo fece cadere nella provocazione di una guerra disastrosa,
per cui dovette lasciare la Francia. Qui fu ora proclamata la repubblica e, mentre insorgeva una nuova e pi∙ grave rivolta sociale con la \b \cf4 \ATXht14241 Comune di Parigi\b0 \cf0 \ATXht0 , fu proseguita la resistenza al vincitore, fino alla conclusi
one nel 1871 della pace, che cost≥ la perdita dellÆAlsazia e della Lorena e il pagamento di unÆingente indennitα di guerra. A Versailles, dove fu firmata la pace, gli stati tedeschi restaurarono lÆimpero sotto la sovranitα del re di Prussia e con un regi
me blandamente costituzionale. Il Regno dÆItalia approfitt≥ delle circostanze per insediarsi giα nel 1870 a Roma, ponendo fine cos∞ al potere temporale dei papi.
